martedì 23 marzo 2010

Magari vi andava di vedere il suo garage. Magari no. Ma di certo inglesissimo.









Abbiamo fatto una corsa pazzesca per andare a vedere un pò di cose che ci interessavano nei dintorni di casa sua. Guidava la sua Fiat Multipla in maniera rapida e quando stava per perdere definitivamente il controllo diceva solo, scivola. Due giorni veramente affascinanti e un pò difficili da raccontare, sembra proprio come te la immagini la sua di vita. Via rapidi ma non nervosi e un pò di traverso. Anche un pò timorosi nei confronti del connubio tra asfalto inglese e vettura italiana. Borraccione di caffè al mattino, bacio alla moglie e figlia e via di giro nelle stradine della brughiera inglese bellissima ma bagnatissima a fare un sacco di faccende per noi troppo fighe. Proverò da appassionato a raccontare di un appassionato, un uomo molto impegnato, inflessibile a volte, con il quale non si può che vivere in attenzione. Racconta tutto, senza reticenze. Scrive della propria passione che si trasfigura in malattia a volte, delle gare che fanno paura e arrivano amandole e temendole nello stesso istante. Ci si parla con Gary e ci si immedesima. Parla come scrive, in una lingua arroventata e convulsa, in capitoli brevi come fiammate dallo scarico. Seguo le sue di parole su più di qualche rivista inglese ma riesco a sorridere solo per gli scritti riportati nell'edizione italiana di GQ. Sarà la traduzione, saranno i caratteri diversi, le linee editoriali da rispettare, ma mi ha fatto tanto ridere quando ha scritto, dopo avervi lasciati in stazione ho disintegrato la Multipla (-:

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