venerdì 2 novembre 2012

Formica e vinile. Tra virgolette no




Lina Sotis si arrabbierebbe moltissimo. Nel suo recente Libretto di Risparmio mi pare lo indichi per esteso e chiaramente, non si possono mettere quelle bellezze di parola tra virgolette. E lei lo sa, ci scrive sopra e attorno sul Corriere della Sera sin dal 1978. La Sotis no, ma in quel periodo le donne erano ancora casalinghe e poche cose stavano lì lì per  cambiare veramente la vita. La musica si sentiva in gruppo e il giradischi aveva davvero un nome sfigato per quello che invece prometteva  e poi manteneva. La casa era di formica a rate e la finta pelle pure.  Mettevi su un disco, il braccetto, di plastica e simile ad un improbabile serpente con la testa allargata si muoveva un pò strano. E dalla puntina arrivava la musica e riempiva la giornata. Ti portava dove voleva e tu un pò la seguivi e un pò la portavi tu. Energia pura, malinconia, passione, luogo di spiritualità e atmosfere coloniali, tepore psichedelico, piedi freddi sul divano, masturbazioni di nascosto e felicità. Mica si faceva merenda con l'Oki all'epoca, avevi all'incirca quindici anni.  Ore di ascolto alternato alla radio. La mamma rammendava, faceva le pulizie di casa, cucinava e tu facevi di tutt'altro, ma entrambi circondati da voci e note in arrivo da tutto il mondo. Una faccenda di una bellezza esagerata davvero. Quindi non posso vedere vintage, mitica e boom virgolettati. No, davvero. Il resto è li nel filmato montato delicatamente da Andrea Moro. Stefano Spessotto designer, scooterista  e motociclista di esordio lungo una pendenza non banale vista la neve e Michele De Marchi, el paron hypermotardista Ducati, ma educato.   La cadenza a volte colpisce come la chimica dei sapori in autunno, ma i contenuti ci sono. Ditreitalia, il resto nel loro sito e non tra virgolette.

    



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